A Brescia, Il Brixia Reptiles è tra le fiere più giovani e specializzate dedicate a rettili e anfibi. Anche se conta uno storico di sole due edizioni, il BR ha sempre saputo come distinguersi dalle altre fiere. Per svelare i segreti dietro l’organizzazione di questo evento unico nel suo genere, abbiamo avuto l’onore di intervistare Gabor Dalmati, ex collaboratore dello storico “Reptiles Day” di Longarone, oggi mente operativa del Brixia Reptiles. Vi ricordiamo la prossima edizione 24 Marzo 2024 al Brixia Forum.
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Ciao Gabor, chi sei? e che cosa fai nella vita?
Ciao, sono Gabor, ho 58 anni e da più di 40 anni mi interesso agli animali che le persone definiscono “strani” come i rettili e gli anfibi. Come la maggior parte degli appassionati ho iniziato a osservare le specie autoctone, per poi lentamente avvicinarmi agli esotici. Mi ritengo un uomo fortunato perchè sono riuscito a trasformare la mia passione in un lavoro. Sto facendo quello che mi piace. Fondamentalmente sono uno zoo keeper: per 18 anni ho gestito un rettilario, acquario e insettario. Attualmente faccio l’insegnate e mi occupo di preparazione tecnica sulla gestione di queste specie. Organizzo eventi come il Birxia Reptiles e di recente ho finito di scrivere il mio libro: “Dentro il Terrario“, per dare la possibilità alle persone di fare meno errori possibili nella gestione di queste particolari specie.
Che cosa sono per te, gli animali esotici?
È abbastanza difficile definire un animale esotico. Tecnicamente è tutto quello che non vive e non è originario del territorio. Da qui dovremmo capire se alcune razze canine/feline radicate nella nostra cultura sono incluse… senza perderci in tecnicismi… Per me gli animali esotici sono una continua esplorazione, quasi una sfida della loro comprensione. Qualcosa da studiare che ti stupisce sempre, non ci sono giorni in cui, da questi animali non impari qualcosa di nuovo.
Qual è l’animale esotico che più ti fa perdere la testa?
Non penso che ci sia una specie che mi faccia perdere la testa. Io lavoro soprattutto con le specie velenose, mi piacciono di più sia come biologia, sia per il loro comportamento. Ma questo non vuol dire che non riesco a rimanere affascinato anche verso le specie comuni, come ad esempio un Panterophis guttatus o una Trachemys scripta. Non ho un animale di serie A o serie B per la categoria esotici.
Come è nata l’idea di organizzare la fiera rettili a Brescia?
Brixia Reptiles in realtà non è nient’altro che il proseguimento o l’evoluzione del Reptiles Day. Ho avuto la fortuna di lavorare come co-organizzatore del Longarone Reptiles Day per 21 anni. La fiera di Longarone è stata la prima fiera e ha fatto il suo tempo. Dopo il covid si è evidenziata la necessità di una modernizzazione di questi eventi, nello specifico la mia idea è che serva qualcosa di nuovo che riesca a dare qualità, a garantire il benessere animale (non come slogan ma come priorità e fulcro). Allo stesso tempo anche la formazione dei visitatori è ugualmente importante, la considero sullo stesso piano della compra/vendita e dell’esposizione stessa degli animali. Tutte queste novità sono ad oggi i cardini del Brixia Reptiles.
Sei soddisfatto del BrixiaReptiles?
Allora, una fiera alla sua terza edizione ha ancora tanti angoli da smussare, tante cose da migliorare. Il margine di crescita c’è e lo vedo. Sono soddisfatto perché è un evento che è partito molto bene e ha una risposta da parte del pubblico appassionato e profano fin troppo positiva. Ovviamente questo non significa che ci fermeremo qui, come ho già detto si può sempre migliorare ed è un nostro dovere provarci.
Vorresti incrementare/cambiare qualcosa del Brixia Reptiles? Hai una visione dell’evento diversa?
Ci sono alcune cose per cui serve il tempo, sarebbe bello aumentare il numero degli espositori ma solo quando aumenterà proporzionalmente anche il numero dei visitatori e avremo acquirenti sufficienti per il sostentamento di tutte le attività. Ugualmente l’educazione, i workshop e le attività didattiche possono aumentare, ma anche qui un passo alla volta. Fortunatamente la fiera ha un’enorme potenzialità, ad oggi usiamo 6000 mq, ma questo è solo un terzo del padiglione complessivo. L’obiettivo è creare un evento da 1200 tavoli quando saremo pronti ad occupare tutta la superficie disponibile.
Hai notato delle differenze tra il Brixia Reptiles e il Reptiles Day di Longarone?
Certamente! Il Reptiles day è un concetto degli anni 2000 quando internet non esisteva o comunque era alla sua preistoria. Negli anni 2000 c’era il bisogno di incontrarsi e di parlare, eravamo gli unici. Non c’erano alternative, e passare due giorni a Longarone era un piacere per tutti gli appassionati. Adesso i tempi sono più veloci, le persone entrano in fiera ritirano l’animale e scappano, perchè tanto si scrive in chat, si parla su messanger e sui social. Anche considerando che il numero di fiere è aumentato esponenzialmente, da una che era ad oggi abbiamo circa 50 fiere animali esotici in Italia.
Quali sono le specie più strane che hai visto esposte al BrixiaReptiles?
La specie più strana? Bhe è un concetto molto relativo. Il problema dei nostri tempi è che c’è una mania di “fare dio” e giocare con la genetica incredibile. Se da prima nelle fiere c’era una notevole biodiversità di specie oggi in questi eventi si contano principalmente venti o trenta specie ma di settemila colori e cinquecento gusti. La comparsa dell’animale strano che era banale dieci anni fa, oggi mi riempie il cuore di gioia perché per tanti anni non gli abbiamo più visti. Ciò nonostante sono soddisfatto dell’equilibrio della biodiversità del Brixia Reptiles, soprattutto per gli appassionati le numerose aziende hanno tante specie esposte. Possiamo dire che è uno dei pochi eventi ad avere un equilibrio 50/50 tra specie esotiche non morph e allevamenti di specie comuni come gechi leopardini e pitoni reali. Insomma anche in questo siamo riusciti a soddisfare i gusti di tutti.
Pensi che il Brixia Reptiles sia una fiera per appassionati di rettili o per famiglie?
Io penso che tutte e due queste categorie debbano viaggiare insieme. Nessuno nasce appassionato o esperto, tutti nasciamo neofiti. Quindi dobbiamo imparare, ma per farlo serve anche un input di valore, una possibilità di qualità che faccia avvicinare le persone a questi strani animali. Come in tutte le cose l’obiettivo è la ricerca del giusto equilibrio che a mio parere è un 75% di appassionati e un 25% di curiosi. Perché ricordiamoci che una fiera è fatta da 3 parti ugualmente importanti: organizzazione, espositori e visitatori. Queste tre parti devono essere soddisfatte insieme e in egual misura per avere un evento di successo. L’espositore ha un certo costo, affronta il viaggio, il lavoro… deve rientrare delle sue spese e portarsi a casa l’utile. Il visitatore deve essere soddisfatto, sia quello che vuole comprare la specie particolare, sia il visitatore profano che non deve annoiarsi e deve poter riempire la giornata per poter giustificare l’acquisto del biglietto di 12/16/14/18 euro… Anche se il visitatore profano non vuole imparare, è un dovere dargli la possibilità di passare in fiera un po’ di tempo e trovare qualcosa che possa appassionarlo. Parliamo dei workshop, delle relazioni con l’animale, dei veterinari, degli allevatori che raccontano esperienze personali, delle piante… parliamo di fotografia, di intrattenimento per i bambini… ci sono mille cose che possiamo schierare in campo per garantire la soddisfazione di tutti e tre i soggetti che compongono la fiera.
Si vocifera che stai scrivendo un libro, vuoi dirci di più?
Bhè ormai è sicuro, abbiamo già anticipato la sua presentazione alla terza edizione del Brixia Reptiles il 24 Marzo 2024. “Dentro il terrario” sarà il titolo ed è il frutto di più quarto di secolo di esperienza nel settore con la fortuna di guardare questi animali sia come appassionato, sia come allevatore semi professionale, sia come zoo keeper, sia come responsabile di una struttura come un rettilario. Questo mi permette di valutare a 360° tutte le caratteristiche di benessere animale, burocrazia, tecnica e sicurezza. Vorrei trasmettere queste mie esperienze e tante altre in questo libro.
C’è qualcosa che vorresti dire ai visitatori e agli espositori del BR?
Prima di tutto grazie a tutti e due. Perchè loro sono parte fondamentale della fiera, senza di loro l’evento non esisterebbe. Ai visitatori vorrei comunque dire che visto che stiamo parlando di esseri viventi non si acquista d’impulso. Ci si informa, si crea un habitat adeguato e poi si compra. Così facendo avremo meno problemi e una sana convivenza con le specie scelte.
Agli espositori vorrei ugualmente dire grazie per la fiducia, con buona parte di loro ci conosciamo anche da 20/25 anni, e ancora grazie per la fiducia. Per qualsiasi problema o osservazione potete venire da me. Cerco di essere sempre aperto a qualsiasi osservazione e a valutare insieme a loro o con lo staff la ragione e logica delle proposte. La fiera è un lavoro di insieme, e sono sempre del parere che se avete qualcosa da dire dobbiate dirlo: venite da me!